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C'è una cosa che mi è successa ieri. 
Non uscivo di casa da settimane e quasi non ricordavo più cosa si provasse a rilassare gli occhi sotto un cielo dipinto di blu. Ciò che state per leggere sembrerà una sciocchezza, ma la verità è che non è insignificante scegliere di amare le abitudini della nostra vita. 
Prima di questa situazione, che ha stravolto la ormai vecchia normalità, ogni giorno mi soffermavo di fronte all'armadio, sistemavo i miei capelli e uscivo di casa per innamorarmi delle stagioni, studiare in biblioteca e sedermi sulla poltroncina di un locale a bere del tè caldo con qualcuno. È un ricordo talmente lontano che non riesco nemmeno a credere di aver vissuto un'altra vita, in cui ci si accarezzava le mani senza paura e ci si cullava al pensiero che tutto fosse al suo posto, piccolo e di poco conto.
Dicevo, ieri mi è successa una cosa. Dopo tanto tempo trascorso tra le coperte del letto, mi sono alzata. Ho deciso cosa mettere, sistemato le sopracciglia, indossato la mia crema preferita. Ho alzato lo sguardo e ho lasciato a me stessa il sorriso più tenero che avrei potuto regalarmi. Che carina che sono, ho pensato. Ho incontrato il sole in una giornata un po' storta e ho provato una sensazione tiepida e delicata nel camminare all'aria aperta. 
È vero, non ho fatto nulla di straordinario. Ho semplicemente scelto di amare ciò che avevo dimenticato.

C'è una cosa che mi è successa ieri. Non uscivo di casa da set Read More

Casa è un po' vuota. Emerge un grosso pezzo mancante quando le lucine si spengono e i rami dell'albero tornano ad essere chiusi nello scatolone in soffitta. 
A Natale ho avuto la fortuna di dedicare tutta me stessa alla mia famiglia. Una zia lontana ci ha spedito una cartolina, le arance hanno diffuso il loro profumo per le scale e nonna ha ricamato dei fiori su un cuscino. La tavola ci ha affidato un sapore diverso, deliziandoci con qualche buon piatto della cucina venezuelana. Dicembre è scivolato via con lentezza tra le braccia del nuovo anno, mentre un sole pallido entrava dalle finestre.
Casa è un po' vuota. Emerge un grosso pezzo mancante quando le lucine si spengono e i rami dell'albero tornano ad essere chiusi nello scatolone in soffitta. 
A Natale ho avuto la fortuna di dedicare tutta me stessa alla mia famiglia. Una zia lontana ci ha spedito una cartolina, le arance hanno diffuso il loro profumo per le scale e nonna ha ricamato dei fiori su un cuscino. La tavola ci ha affidato un sapore diverso, deliziandoci con qualche buon piatto della cucina venezuelana. Dicembre è scivolato via con lentezza tra le braccia del nuovo anno, mentre un sole pallido entrava dalle finestre.
Casa è un po' vuota. Emerge un grosso pezzo mancante quando le lucine si spengono e i rami dell'albero tornano ad essere chiusi nello scatolone in soffitta. 
A Natale ho avuto la fortuna di dedicare tutta me stessa alla mia famiglia. Una zia lontana ci ha spedito una cartolina, le arance hanno diffuso il loro profumo per le scale e nonna ha ricamato dei fiori su un cuscino. La tavola ci ha affidato un sapore diverso, deliziandoci con qualche buon piatto della cucina venezuelana. Dicembre è scivolato via con lentezza tra le braccia del nuovo anno, mentre un sole pallido entrava dalle finestre.
Casa è un po' vuota. Emerge un grosso pezzo mancante quando le lucine si spengono e i rami dell'albero tornano ad essere chiusi nello scatolone in soffitta. 
A Natale ho avuto la fortuna di dedicare tutta me stessa alla mia famiglia. Una zia lontana ci ha spedito una cartolina, le arance hanno diffuso il loro profumo per le scale e nonna ha ricamato dei fiori su un cuscino. La tavola ci ha affidato un sapore diverso, deliziandoci con qualche buon piatto della cucina venezuelana. Dicembre è scivolato via con lentezza tra le braccia del nuovo anno, mentre un sole pallido entrava dalle finestre.
Casa è un po' vuota. Emerge un grosso pezzo mancante quando le lucine si spengono e i rami dell'albero tornano ad essere chiusi nello scatolone in soffitta. 
A Natale ho avuto la fortuna di dedicare tutta me stessa alla mia famiglia. Una zia lontana ci ha spedito una cartolina, le arance hanno diffuso il loro profumo per le scale e nonna ha ricamato dei fiori su un cuscino. La tavola ci ha affidato un sapore diverso, deliziandoci con qualche buon piatto della cucina venezuelana. Dicembre è scivolato via con lentezza tra le braccia del nuovo anno, mentre un sole pallido entrava dalle finestre.
Casa è un po' vuota. Emerge un grosso pezzo mancante quando le lucine si spengono e i rami dell'albero tornano ad essere chiusi nello scatolone in soffitta. 
A Natale ho avuto la fortuna di dedicare tutta me stessa alla mia famiglia. Una zia lontana ci ha spedito una cartolina, le arance hanno diffuso il loro profumo per le scale e nonna ha ricamato dei fiori su un cuscino. La tavola ci ha affidato un sapore diverso, deliziandoci con qualche buon piatto della cucina venezuelana. Dicembre è scivolato via con lentezza tra le braccia del nuovo anno, mentre un sole pallido entrava dalle finestre.
Casa è un po' vuota. Emerge un grosso pezzo mancante quando le lucine si spengono e i rami dell'albero tornano ad essere chiusi nello scatolone in soffitta. 
A Natale ho avuto la fortuna di dedicare tutta me stessa alla mia famiglia. Una zia lontana ci ha spedito una cartolina, le arance hanno diffuso il loro profumo per le scale e nonna ha ricamato dei fiori su un cuscino. La tavola ci ha affidato un sapore diverso, deliziandoci con qualche buon piatto della cucina venezuelana. Dicembre è scivolato via con lentezza tra le braccia del nuovo anno, mentre un sole pallido entrava dalle finestre.

Casa è un po' vuota. Emerge un grosso pezzo mancante quando le l Read More

Potremmo ritornare.

Potremmo ritornare.

Ormai lo si sa meglio di qualunque altra cosa: il 2020 è stato un anno insolito, carico di imprevisti, confusione e dolore. Nessuno avrebbe mai immaginato che un male invisibile potesse coprirci metà volto, chiudere il nostro bar preferito e imporre delle regole sugli abbracci. Non era la vita che ci aspettavamo di condurre, però, durante il tragitto di questi mesi, siamo riusciti a raccogliere dei grandi insegnamenti: apprezzare la bellezza delle piccole cose, godere del tempo in famiglia, curare i dettagli, considerare importante ciò che prima sembrava scontato, immergersi in quello in cui ci si credeva incapaci, scoprire altre prospettive, dare valore a se stessi e agli altri. 
Il mio augurio più grande è avere tanta salute, felicità e amore. Che queste feste proseguano in modo speciale nelle nostre case e che il nuovo anno ci regali giorni migliori.
Buon 2021 a tutti!
Ormai lo si sa meglio di qualunque altra cosa: il 2020 è stato un anno insolito, carico di imprevisti, confusione e dolore. Nessuno avrebbe mai immaginato che un male invisibile potesse coprirci metà volto, chiudere il nostro bar preferito e imporre delle regole sugli abbracci. Non era la vita che ci aspettavamo di condurre, però, durante il tragitto di questi mesi, siamo riusciti a raccogliere dei grandi insegnamenti: apprezzare la bellezza delle piccole cose, godere del tempo in famiglia, curare i dettagli, considerare importante ciò che prima sembrava scontato, immergersi in quello in cui ci si credeva incapaci, scoprire altre prospettive, dare valore a se stessi e agli altri. 
Il mio augurio più grande è avere tanta salute, felicità e amore. Che queste feste proseguano in modo speciale nelle nostre case e che il nuovo anno ci regali giorni migliori.
Buon 2021 a tutti!
Ormai lo si sa meglio di qualunque altra cosa: il 2020 è stato un anno insolito, carico di imprevisti, confusione e dolore. Nessuno avrebbe mai immaginato che un male invisibile potesse coprirci metà volto, chiudere il nostro bar preferito e imporre delle regole sugli abbracci. Non era la vita che ci aspettavamo di condurre, però, durante il tragitto di questi mesi, siamo riusciti a raccogliere dei grandi insegnamenti: apprezzare la bellezza delle piccole cose, godere del tempo in famiglia, curare i dettagli, considerare importante ciò che prima sembrava scontato, immergersi in quello in cui ci si credeva incapaci, scoprire altre prospettive, dare valore a se stessi e agli altri. 
Il mio augurio più grande è avere tanta salute, felicità e amore. Che queste feste proseguano in modo speciale nelle nostre case e che il nuovo anno ci regali giorni migliori.
Buon 2021 a tutti!
Ormai lo si sa meglio di qualunque altra cosa: il 2020 è stato un anno insolito, carico di imprevisti, confusione e dolore. Nessuno avrebbe mai immaginato che un male invisibile potesse coprirci metà volto, chiudere il nostro bar preferito e imporre delle regole sugli abbracci. Non era la vita che ci aspettavamo di condurre, però, durante il tragitto di questi mesi, siamo riusciti a raccogliere dei grandi insegnamenti: apprezzare la bellezza delle piccole cose, godere del tempo in famiglia, curare i dettagli, considerare importante ciò che prima sembrava scontato, immergersi in quello in cui ci si credeva incapaci, scoprire altre prospettive, dare valore a se stessi e agli altri. 
Il mio augurio più grande è avere tanta salute, felicità e amore. Che queste feste proseguano in modo speciale nelle nostre case e che il nuovo anno ci regali giorni migliori.
Buon 2021 a tutti!

Ormai lo si sa meglio di qualunque altra cosa: il 2020 è stato u Read More

La maestra L. portava un caschetto liscio e ordinatissimo. Scandiva in modo accurato il mio nome per intero e, di frequente, mi invitava alla cattedra per poterle lasciare un piccolo bacio sulla guancia, che ricambiava prontamente con un animoso abbraccio. Era la mia preferita. Alle elementari non ero in vena di chiacchiere. La mia mente era una fabbrica di idee caotiche, ma della mia voce neanche il rumore. Lei aveva gli occhi dolci e, quando disegnavo qualcosa, la fissava con del nastro adesivo alle pareti della mia classe. Quantomeno, riuscivo a dare un po' di colore agli sguardi di chi entrava. Comunicavo così.
La maestra L. portava un caschetto liscio e ordinatissimo. Scandiva in modo accurato il mio nome per intero e, di frequente, mi invitava alla cattedra per poterle lasciare un piccolo bacio sulla guancia, che ricambiava prontamente con un animoso abbraccio. Era la mia preferita. Alle elementari non ero in vena di chiacchiere. La mia mente era una fabbrica di idee caotiche, ma della mia voce neanche il rumore. Lei aveva gli occhi dolci e, quando disegnavo qualcosa, la fissava con del nastro adesivo alle pareti della mia classe. Quantomeno, riuscivo a dare un po' di colore agli sguardi di chi entrava. Comunicavo così.
La maestra L. portava un caschetto liscio e ordinatissimo. Scandiva in modo accurato il mio nome per intero e, di frequente, mi invitava alla cattedra per poterle lasciare un piccolo bacio sulla guancia, che ricambiava prontamente con un animoso abbraccio. Era la mia preferita. Alle elementari non ero in vena di chiacchiere. La mia mente era una fabbrica di idee caotiche, ma della mia voce neanche il rumore. Lei aveva gli occhi dolci e, quando disegnavo qualcosa, la fissava con del nastro adesivo alle pareti della mia classe. Quantomeno, riuscivo a dare un po' di colore agli sguardi di chi entrava. Comunicavo così.
La maestra L. portava un caschetto liscio e ordinatissimo. Scandiva in modo accurato il mio nome per intero e, di frequente, mi invitava alla cattedra per poterle lasciare un piccolo bacio sulla guancia, che ricambiava prontamente con un animoso abbraccio. Era la mia preferita. Alle elementari non ero in vena di chiacchiere. La mia mente era una fabbrica di idee caotiche, ma della mia voce neanche il rumore. Lei aveva gli occhi dolci e, quando disegnavo qualcosa, la fissava con del nastro adesivo alle pareti della mia classe. Quantomeno, riuscivo a dare un po' di colore agli sguardi di chi entrava. Comunicavo così.

La maestra L. portava un caschetto liscio e ordinatissimo. Scandi Read More

Pani ca' meusa e panelle. Profumi siciliani da uno storico ristorante tra i vicoletti di Palermo.
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Qui, un altro viaggio nel tempo. È come non averne mai abbastanza. Ancora un po' di nostalgia e poi smetto. 
Volevo fare tantissime cose, me lo ricordo, più di quelle che avrei potuto. Agosto credevo di doverlo vivere per sempre ma, come ogni anno, si allontana di fretta e tutti quei sogni, un po' stravaganti e un po' irrealizzabili, se li porta via il vento, insieme alle sue fragili foglie. L'ultima sera tuonava sui colli lontani e la musica sembrava un sussurro. La pioggia faceva un suono dolce e tu l'accompagnavi con le tue lacrime lente e sfuggenti. Vorrei tornare a baciarle, come fosse l'ultima volta davvero.

Qui, un altro viaggio nel tempo. È come non averne mai abbastanz Read More

Onirico. #reels #firstreel #videooftheday #explorepage #nature # Read More

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